venerdì 27 gennaio 2012

Augusta - Rigassificatore, il Movimento “Donne e Mamme” scrive a Napolitano, Monti e Lombardo

“L’autorizzazione all’impianto di un rigassificatore, in una terra come la nostra, è l’ennesima testimonianza dell’arroganza, il disprezzo e l’avida ignoranza locale e nazionale di falsi imprenditori senza etica né morale”.
A dirlo con una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, al presidente del Consiglio Mario Monti e per conoscenza al presidente Giorgio Napolitano, Angela Calì del Movimento “Donne e Mamme”.

“Io, ma sento anche tante altre donne e mamme di Augusta, Priolo e Melilli, e uomini e giovani, vi preghiamo di tenere in debita considerazione le motivazioni espresse dai diversi comitati cittadini nati per esprimere contrarietà a questo ennesimo impianto ad alto rischio di incidente rilevante. Ci preoccupa innanzitutto la localizzazione nel cuore dell'area industriale forse più grande d’Europa, spesso teatro di incidenti o fuoriuscite di sostanze tossiche e pericolose per la salute di tutti noi in primis, ma sicuramente anche di quanti vivono lontano, perché venti e acque non si possono ostacolare. Siamo consapevoli inoltre dell'alto rischio sismico del territorio in cui viviamo. Per noi, prevenire è doveroso vista la già critica situazione ambientale di quest’area dichiarata da tempo ad “alta crisi ambientale. A tutto ciò si aggiungono le tante motivazioni ben espresse nei diversi documenti e nelle sedi più opportune anche da organi della regione”.

Angela Calì spiega come la popolazione non si senta affatto tranquilla e soddisfatta di come l'argomento sia stato affrontato, divulgato e sostenuto dalla classe politica.

“La stragrande maggioranza di cittadini – dice - subirà ancora una volta il sentirsi solo. Al bisogno di lavoro, puro e legittimo di questa terra, cui da troppo tempo si risponde con poche opportunità, forse proprio al fine di attuare un ricatto occupazionale e fare passare per benefattori coloro che vogliono solo continuare a sfruttarlo e umiliarlo, bisogna ora dare risposte diverse e vicinanza. L’attuale area industriale potrebbe aprirsi a tanti tipi di industria: chimica verde, trasformazione e imballaggio materie finite, produzioni eco-sostenibili, trasformazione rifiuti riciclati, manifattura e artigianato, per non parlare dello sviluppo commerciale del nostro meraviglioso porto che dovrebbe essere più funzionale a tutte le attività produttive interne e valorizzato anziché sacrificato, come avverrebbe con il rigassificatore. Noi vogliamo poter guardare al futuro con fiducia e speranza, dare nuove opportunità al capitale umano, investire sulle immense ricchezze architettoniche, monumentali, paesaggistiche, storiche e culturali per dare lustro alla nostra Sicilia e Italia, richiamando, qui nel cuore del Mediterraneo, i tanti che nel mondo verranno in cerca di cultura e storia”.

Angela Calì spiega come “il nostro territorio ha già pagato un caro prezzo allo sviluppo economico-energetico dell'intero Paese, tutte le conseguenze negative sono ricadute e rimarranno qui in eredità a lungo ma adesso sono mature le condizioni per invertire la marcia, non per tornare indietro (cosa impossibile) ma per cambiare direzione. Abbiamo “sole” ed “energia pulita”, dentro e fuori di noi, da mettere a disposizione di tutti. Pertanto è opportuno bloccare la nascita di impianti altamente rischiosi come il rigassificatore, controllare le emissioni di quelli già esistenti (raffinerie, inceneritore), bonificare i siti dismessi, incentivare nuove industrie eco-sostenibili, togliere gli scarichi fognari a mare per promuovere la balneabilità delle coste e lo sviluppo turistico e ricettivo nel centro storico e lungo tutto il meraviglioso litorale. E’ possibile diversificare l’economia e valorizzare le tante risorse disponibili per "donarle" e goderne noi stessi che qui vogliamo continuare a vivere, e soprattutto i nostri figli, non costretti più ad “emigrare”.

Cari presidenti consentiteci di contribuire alla “rinascita” della Sicilia e dell’Italia intera”.
fonte: giornaledisiracusa.it

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