sabato 28 gennaio 2012

Augusta - Nuova petizione - diffida per salvare il Muscatello Avviata la raccolta delle firme nell'area industriale

Si dice no al ridimensionamento, depotenziamento, trasferimento, accorpamento e chiusura delle strutture.
I componenti del Comitato cittadino “Pro Muscatello”, hanno avviato una petizione popolare in difesa del presidio ospedaliero megarese che sarà trasmessa al presidente della Regione, all’assessorato regionale alla salute, all’Asp di Siracusa e per conoscenza ai ministri dell’Ambiente e della Sanità, alla Procura della Repubblica di Siracusa e alla Corte d’Appello di Catania.

Nel giro di pochi giorni hanno già raccolto già migliaia di firme. La petizione sarà avviata nei prossimi giorni anche nei comuni limitrofi (Melilli, Priolo e Sortino), bacino d’utenza del Muscatello.

“Col presente atto, da valere anche per ogni effetto di legge, quale formale diffida e messa in mora, richiamando il dettato degli artt. 32, 97 e 117 della nostra Costituzione, nonché i principi e le norme contenuti nella vigente legislazione sanitaria nazionale e regionale (DLG 502/92 e LR 5 del 14/4/2009) – dicono i promotori dell’iniziativa - diffidiamo le autorità competenti dal porre in essere o dar seguito ad atti o provvedimenti comportanti il ridimensionamento, il depotenziamento, il trasferimento-accorpamento o la chiusura delle strutture, dei reparti e dei presidi ospedalieri e sanitari presenti ed operanti nel comune di Augusta”.

Ne consegue la richiesta di revocare o modificare tali atti e provvedimenti (decreti regionali 25/5/2010 e 2/12/2011) e atti presupposti e conseguenti.

“Mettiamo in mora – spiegano i componenti del Comitato Pro Muscatello - le autorità competenti rispetto all’urgente ed indifferibile necessità di porre in essere o dar seguito (entro 30 giorni) dal ricevimento di questa diffida ad atti e provvedimenti comportanti il potenziamento e l’ampliamento dei presidi, reparti e strutture, onde assicurare la migliore e più adeguata risposta diagnostica-terapeutica e riabilitativa alle specifiche emergenze ed esigenze del nostro territorio ed altresì scongiurare il verificarsi di eventi dannosi per la incolumità, la sicurezza e la salute dei singoli cittadini e della collettività, fonte e causa possibili di gravi responsabilità (commissive o omissive) sul piano civile, penale, amministrativo e contabile”.

Il Comitato ricorda che da sempre affluiscono al Muscatello anche pazienti di Melilli, Priolo e Sortino. Popolazioni che sono allocate all’interno del triangolo industriale che in atto è stato dichiarato: area ad elevato rischio ambientale con decreto del dicembre 1990 e come si evince dalla relazione della Commissione Ambiente del Senato, approvato all’unanimità il 23/07/02, anche “area in piena crisi ambientale per cui si rendono indispensabili interventi legislativi e finanziari che consentano di affrontare con tempestività la drammatica emergenza”.

La stessa area industriale siracusana è stata anche catalogata “Area ad elevato rischio di incidente rilevante”, per la contemporanea presenza di tre rischi che possono determinare un gravissimo effetto domino: Bellico (base Nato e Marina Militare, depositi ed armamenti di Cava Sorciaro); Sismico ed Industriale.

L’amministrazione comunale nella riunione della tarda mattinata di ieri ha deliberato il conferimento di incarico professionale a due legali per presentare ricorso aggiuntivo a quello già in atto, contro il decreto assessoriale dello scorso 2 dicembre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione il 5 gennaio 2012 che di fatto sancisce il trasferimento dei reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria dal nosocomio megarese a quello di Lentini.
fonte: giornaledisiracusa.it

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