mercoledì 29 febbraio 2012

Per un pugno di dollari….


La storia vista a raggi “X” è tutta un’altra cosa di come c’è l’hanno sempre descritta.

La guerra di independenza delle colonie americane nasce per ragioni più legate al denaro che per la difesa dei diritti umani di cui non è mai fregato un c... a nessuno.

Molto probabilmente la causa principale che scatenò  la rivoluzione Americana, fu quando Re Giorgio III d’Inghilterra decise di mettere al bando la moneta prodotta, illegalmente,  dalle colonie americane come valuta indipendente e senza interessi. Veniva così defraudanto  il potere monetario della Banca centrale d’Inghilterra che dava invece la propria valuta con tassi di interesse inducendo i coloni ad un sistema di schiavitù. 

Quando nel 1783 l’America riuscì a svincolarsi dalle tenaglie di Sua Maestà Britannica, tuttavia non riusci a vincere del tutto la battaglia contro l’equazione Banca+Prestito=Schiavi. L’avidità aveva già inoculato il suo virus di corruzione.

A quel tempo le famiglie dominanti nel mondo bancario e degli affari erano i Rockefeller, i Morgan, i Warburg, e i Rothschild. Verso i primi del 900 fecero valere tutto il loro potere per fare approvare una legge che consentisse la creazione di una Banca Centrale. ( fotocopia del sistema inglese causa della rivoluzione)

Ma non era facile far digerire un tale istituto agli Americani che aveva appena fatto una rivoluzione proprio a causa di questo sistema. Morgan, che tra tutti era dotato di uno spiccato senso per  l’alta finanza, si inventò un espediente, un incidente, che facesse nascere l’esigenza di avere una Banca centrale.

Fece diffondere voci false su una delle principali Banche di N.Y.  che era sull’orlo del fallimento, sapendo benissimo che questo avrebbe  provocato una reazione isterica a catena tra i correntisti. La gente preoccupata di perdere i propri risparmi si affrettò in massa a prelevare i propri risparmi, mettendo in ginocchio il sistema bancario, che a poco a poco colpì con effetto domino tutte le altre banche. Di conseguenza le banche furono costrette a rientrare con i prestiti concessi, portanto così i beneficiari a svendere le loro  proprietà, iniziò così la prima crisi monetaria con una serie impressionante di bancarotte, sequestri di beni e disordini sociali. Era il 1907.

Più tardi il governo centrale costituì una commissione di inchiesta e mise a capo di questa commissione Nelson Aldrich, il quale divenne ben presto un membro della famiglia Rokefeller. Tale commissione raccomandò la creazione di un sistema bancario centralizzato, affinchè in futuro si evitassero casi di panico come quelli appena avvenuti .

Era quello che i banchieri stavano aspettando, da lì a poco imposero le loro leggi sul sistema bancario, scrissero in gran segreto la “Federal Reserve Act”  che in poco tempo, attraverso il Senatore Nelson Aldrich,  fu presentata al congresso per la definitiva approvazione..

Nel 1913 Woodrow Wilson contando sul sostegno e i fondi del sistema bancario divenne presidente ed in cambio, come primo atto, fece in modo di approvare la “Federal Reserve Act”, che divenne legge dello stato.

2 Giorni dopo Natale, mentre la maggior parte dei senatori del Congresso era con le loro famiglie, la “Federal Reserve Act” venne messa ai voti e fu votata dalla maggioranza dei presenti.

Qualche tempo dopo Woodrow Wilson scrisse:



"I am a most unhappy man. I have unwittingly ruined my country. A great industrial nation is controlled by its system of credit. Our system of credit is concentrated. The growth of the nation, therefore, and all our activities are in the hands of a few men. We have come to be one of the worst ruled, one of the most completely controlled and dominated Governments in the civilized world no longer a Government by free opinion, no longer a Government by conviction and the vote of the majority, but a Government by the opinion and duress of a small group of dominant men." -Woodrow Wilson, after signing the Federal Reserve into existence

Sono uno degli uomini più infelici. Io ho inconsapevolmente rovinato il mio paese. Una nazione industriale è ora controllata dal suo sistema creditizio. Non siamo più un governo della libera opinione, non più un governo degli ideali  e del voto della maggioranza, ma il governo dell’opinione e della coercizione di un piccolo gruppo di personaggi dominanti.

Woodrow Wilson (1919)

Una storia che somiglia in modo impressionante a quello a cui stiamo assistendo, inermi, in questo periodo storico.

L’unica via di uscita è ridare la sovranità monetaria allo stato, altrimenti finiremo come i coloni americani.

Antonio D’AMICO

venerdì 24 febbraio 2012

CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/02/2012



TUTTI LO DEVONO SAPERE:


STASERA 24/02/2012 AL CONSIGLIO COMUNALE SU 30 MEMBRI DEL CONSIGLIO

ERANO PRESENTI SOLO 9 CONSIGLIERI:


AMATO SALVATORE (Presidente del Consiglio)

CASTRO GIULIO
CONTI ROBERTO
MARINO MARIO
RAMACI GIUSEPPE
ROMANO CARMELO
ROMANO (scusate ma non ricordo il nome e sul sito del comune non c'è l'aggiornamento)
SALAMONE PAOLO
SALAMONE SEBASTIANO
TRIPOLI ALESSANDRO

IL SINDACO "MASSIMO CARRUBBA"  E TUTTI GLI ALTRI ASSENTI ! ! !

CALOGERO GERACI (Vice Sindaco, Polizia Municipale, Viabilità e Traffico, Protezione Civile, Rapporti col Consiglio Comunale)
MICHELE ACCOLLA (Politiche Ambientali, Servizi Ecologici, Sanità, Tutela Ambientale e del Territorio)

INOLTRE ERANO PRESENTI SU 9 SOLO 2 ASSESSORI.

ECCO QUANTO E' L'INTERESSA DEI NOSTRI POLITICI PER LA NOSTRA CITTA'.

VIGILIAMO ED

ATTENTI LA PROSSIMA VOLTA A CHI DATE IL VOTO

INFORMAZIONI A CURA DEL

"COMITATO CITTADINO AUGUSTANO"

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Un Siciliano che ha la Sicilia nel cuore....


Ascolto a destra ascolto a sinistra, sento tanti commenti,

ma quello che vedo è ben diverso da quello che ascolto.

Vedo un popolo in strada, vedo la disperazione delle famiglie, vedo imprese soffocate da INPS, ESATTORIA,  BANCHE,  ASSICURAZIONI, RINCARO CARBURANTE,  E CONTROLLI FISCALI CHE TI IMPONGONO QUANTO DEVI GUADAGNARE. Il tutto in nome del POPOLO ITALIANO. Popolo che oggi ha trovato il coraggio, di gridare la propria sofferenza , la propria INDIGNAZIONE prendendo spunto dal  MOVIMENTO DEI FORCONI!  Scuole che crollano con i nostri figli dentro, ospedali che invece di salvarti, molte volte ti fanno morire perché non hanno posti, ambulanze che arrivano dopo la pizza a domicilio, una burocrazia che non fa nulla per facilitare le cose, rimborsi che durano anni, e POTREMMO CONTINUARE ALL’INFINITO.  

Vedo una terra calpestata da persone che non la amano, dove si vendono per un niente, dove tutti parlano di lotta alla mafia, ma alla fine non VOGLIONO risolvere niente. Tutti ‘’ PARLANO ‘‘.  

Ma,  finalmente,  oggi in molti abbiamo trovato il coraggio di ALZARE LA TESTA!!!

Agricoltori, Commercianti, Artigiani, Operai, Studenti, Auto trasportatori, Braccianti Agricoli, Pescatori,  Mamme, Pensionati e tanti altri che amano la propria terra.  Ecco chi siamo, ecco chi c’è in strada. Un popolo stanco della casta che , con i soliti giochetti di potere, ci sfrutta e ci dissangua sempre di più.

La nostra non è una guerra tra poveri, ma contro questa classe dirigente che vuole farci pagare il conto dei loro DIVERTIMENTI. Osservatevi intorno,  guardatevi bene. Che differenza c’è tra  una persona che si spacca la schiena a lavorare ed un servo del potere politico?  pensiamo nessuna. Anzi chi lavora con sacrifici acquista più dignità per affrontare la vita. Non dovrebbe esser un popolo  ad aver paura dei propri governi, ma dovrebbero essere i governi ad avere paura di un popolo affamato e deluso. Non regaliamo più sorrisi a nessuno, non ne abbiamo tempo! Lavorare  lavorare:  questo è quello che facciamo ogni giorno. Non abbiamo più tempo da dedicare alla famiglia, non vediamo più crescere i nostri figli. Figli che oggi NON HANNO Più FUTURO. Figli,che per avere un futuro,lasciano a malincuore la propria terra.

Vedo un popolo cieco, un popolo stanco, un popolo condizionato dai media da anni. Pensate che sia un rivoluzionario? Io volevo stare con la mia famiglia, coccolare i miei figli, lavorare onestamente, ma come posso guardarli in faccia, come posso amarli se non faccio qualcosa per il loro futuro?

Vedo un popolo sfilare in strada senza colore politico, vedo i media nazionale che ci impongono di pagare il canone ma ci lasciano soli, infamando le famiglie dicendo loro di essere mafiose, quando i veri mafiosi sono loro, servi  di un potere che ci porterà alla distruzione. E mentre il manganello può sostituire  il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere.  La comunicazione, la conoscenza  daranno dignità a questa terra.

Vedo un potere che ci vuole sempre più ignoranti, perché con la cultura e la conoscenza,  un popolo inizia ad alzare la testa, inizia ad avere più dignità. E non sono parole dette tanto per dire.  La storia insegna:

un popolo colto è meno manovrabile. Non raccontiamo scenari di un altro mondo.

E’ la nostra vita di ogni singolo giorno!

Siamo siciliani veri,  invendibili e amiamo la nostra SICILIA,  per questo cercheranno di metterci uno contro l’altro. Ma noi lo sappiamo e per questo dobbiamo RIMANERE UNITI PACIFICAMENTE. Cercheranno la violenza, ma oggi nel popolo siciliano non la troveranno !

perché ABBIAMO LA SICILIA NEL CUORE !
fonte: Un Siciliano che ha la Sicilia nel cuore....

Augusta/Muscatello. La speranza e’ l’ultima a morire? No è MORTA! La Ginecologia va a Lentini


19 febbraio.   Spes ultima dea, dicevano i Romani e noi diciamo che la speranza è l’ultima a morire. Ricordiamo il proverbio latino e italiano a proposito della prevista occupazione dell’ospedale Muscatello, indetta, organizzata e diretta, in prima persona, dal sindaco Carrubba,  che ha annunciata  al consiglio comunale, indetto ad hoc, dal  presidente Amato, la mattina di venerdì 17. E, immediatamente, è stata suonata  la grancassa da alcuni gruppi dei social network e da qualche organizzazione sindacale, come la CGIL, che ha reclamizzato l’evento con  un paio di manifesti murali vergati a mano, in cui l’organizzazione, come ha fatto altre volte, invita “tutti i cittadini a partecipare”. Secondo gl’intendimenti del sindaco, che sembra si sia svegliato da un lungo letargo, l’occupazione del presidio ospedaliero dovrebbe far recedere il duetto regionale Lombardo-Russo, rispettivamente “governatore” e assessore alla Salute della nostra Regione dal loro proposito di trasferire  i reparti di ginecologia-ostetricia e pediatria nel faraonico ospedale di Lentini, bello sicuramente a vedersi, che ne è privo, tanto che molte donne lentinesi vengono a partorire proprio qui ad Augusta. E , allora, perché togliere a Augusta un reparto augustano doc, nato e potenziato per volere di un augustano di vaglia quale è stato lo scomparso  Salvatore Paci, medico specialista con libera docenza all’Università di Catania? Perché, rispondono Lombardo e Russo, in coro o singolarmente, bisogna risparmiare e bisogna tagliare i “punti nascita” (orribile espressione coniata forse dai due: uno, Lombardo,  psichiatra in aspettativa dell’ASP di Catania, l’altro, Russo, magistrato,sempre in aspettativa, del tribunale etneo).Che bisogna risparmiare è giusto, ma è anche sacrosanto e giusto che non si  deve risparmiare sulla pelle dei cittadini, com’è sancito dalla Costituzione. Bisogna tagliare dov’è logico: Facciamo due esempi. A Ragusa città c’erano, fino a non molti anni fa, tre ospedali: due di questi, il Civile, ex ospedale Mussolini”, ubicato a Ragusa superiore aveva tutti i reparti di un ospedale funzionale, l’altro, chiamato “Paternò Arezzo”, ubicato a Ragusa Ibla, la Ragusa vecchia, aveva gli stessi reparti del “Civile”.Quest’ultimo, addirittura, aveva un doppione al suo interno: oltre al normale reparto di ginecologia, dove nascevano i bambini, c’era un altro reparto, denominato fittiziamente di “patologia ostetrica”,  dove nascevano regolarmente i bambini: Il doppione era stato realizzato per accontentare due primari. Un’enormità, ovviamente. Il terzo ospedale ragusano, chiamato “Giambattista Odierna”, aveva reparti specialistici. Questi tre ospedali aveva autonomia amministrativa e gestionale,Quando, però, è subentra la razionalizzazione delle ASL, poi ASP in Sicilia, sono stati eliminati i doppioni dispendiosi. Ovviamente, com’era giusto. Per risparmiare, sono stati aboliti molti primariati. Facciamo un esempio: nei vari ospedali di un’ASP ci sono i reparti di oculistica, ognuno dei quali, prima,  aveva un suo primario; ora c’è un solo primario o dirigente per tutti i reparti e, se è necessario,  tale dirigente si sposta da un reparto all’altro. Però, per risparmiasre non sono state abolite le figure o non sono stati drasticamente ridotti gli stipendi  dei cosiddetti manager o direttori generali che, di norma, sono pagati 250 mila euro l’anno, con l’aggiunta di benefici, cioè altri soldi, se procurano risparmi. Come li procurano questi risparmi? Lesinando sui prodotti farmaceutici ,garze o altro, come mi confermava un medico del Muscatello, che vuol mantenere l’anonimato. Però, poi spendono i nostri quattrini per far stampare giornali semiclandestini, con tanto di stipendio al direttore e ai redattori, giornali  “inutili”, come direbbe Celentano, anche perché a Siracusa il giornale dell’ASP, diffuso non sappiamo dove e quando, riporta spesso la foto a tutti denti del sorridente direttore generale Maniscalco, come abbiamo potuto constatare quando c’è stata mostrata una copia. Maniscalco, su ordini del Duo Lombardo-Russo, ha disposto con decreto il trasferimento di ginecologia-ostetricia per accontentare chi? I lentinesi, in primo luogo, il loro deputato Gennuso, che milita nell’MPA di Lombardo, e poi Lombardo  e Russo, non certo per motivi di razionalizzazione della spesa, perché se si volesse davvero razionalizzare, l’ospedale Muscatello manterrebbe il “suo” reparto di ostetricia e quello, collegato, di pediatria, e  il nosocomio di Lentini potrebbe avere reparti nuovi di zecca. Il mio ragionamento è logico.  Ma la logica non coincide con la politica.




Augusta, 21 febbraio . Avremmo voluto esordire in altro modo. Eravamo attaccati a un sottilissimo filo di speranza. Pensavamo, speravamo, desideravamo ardentemente che il colpo di remi del sindaco che ci troviamo avrebbe potuto far  mutare le posizioni. Quale illusione!  Eppure l’avevamo detto, attraverso il web, e scritto, su queste e altre colonne,  più e più volte in quasi quattro anni, da quando, cioè, alla Regione comandano Lombardo e Russo,  che il Muscatello era in pericolo. Sul Diario di sabato scorso, 18 febbraio,  abbiamo pubblicato il nostro articolo sulla chiusura del reparto di ostetricia-ginecologia con il titolo 29 febbraio 2012: giorno infausto nella storia di Augusta. Siamo stati profetici, dunque? No, sapevamo che quello era il giorno stabilito dal decreto per il trasferimento a Lentini, dove ora certo canteranno vittoria, anche perché molto personale paramedico lavorava qui da noi, sobbarcandosi al pendolarismo e, fra qualche giorno, potrà lavorare sotto casa.



Siamo caduti nell’ultima illusione provocata dall’appassionato discorso del Carrubba che, in consiglio comunale,  una settimana fa, sembrava intenzionato, lancia in resta, ad andare contro tutto e tutti, pur di salvare il Muscatello dalla gravissima perdita  e sembrava pronto a barricarsi dentro. E’ durata un giorno questa speranza.  Il 21 febbraio tutto è rientrato nei ranghi.  Il sindaco –“barricadiero” s’è arreso subito, forse perché ha visto che pochi cittadini  erano con lui. Per forza, gli augustani, apatici e abulici per natura quali siamo, si sono probabilmente stancati di tutte questo gridare “al lupo, al lupo”, senza costrutto, senz nerbo – tanto i giochi sono stati decisi in alto loco - o,  forse, sono ormai  indifferenti al fatto che i figli nasceranno altrove, non più ad Augusta. A meno che  non ritornino all’antico, a oltre cinquant’anni fa, quando si nasceva in casa, come sono  nati in casa chi scrive, suo  fratello e sua sorella.



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C'è da vergognarsi d'essere augustani. Mi fa male dirlo e scriverlo. Fa molto male a me, nato qui, vissuto qui, con figlie che vivono qui. La perdita di Ginecologia-ostetricia l'avverto come un pugno nello stomaco, come se mi avessero sbattuto la porta in faccia. Eppure sul piano personale non mi ha mai toccato, perché le mie figlie sono nate a Ragusa, essendo mia moglie originaria di quella città . Non abbiamo saputo condurre una battaglia vincente. Eppure, per oltre tre anni e mezzo avevo indicato la strada, avevo ricordato la battaglia vincente del 28 dicembre 1960. C'è da restare amareggiati nel profondo. A Lentini si potevano aprire reparti nuovi e lasciarci quello nostro, storico, portato all'eccellenza da Salvatore Paci, il ginecologo , figlio di questa terra, che volle lasciare Catania per  tornare qui. RICORDATEVI QUANDO QUALCUNO CHIEDERA' IL VOTO e, SE E' POSSIBILE, RITORNIAMO A FAR NASCERE I FIGLI IN CASA.
fonte: peppetringali.myblog.it "Giorgio Càsole"

martedì 21 febbraio 2012

LOMBARDO, VOTO DI SCAMBIO: SI' ALLE INTERCETTAZIONI


Il giudice ha accolto la richiesta dei pm che puntavano a far entrare nel fascicolo i dialoghi tra i boss che parlavano del sostegno al politico. Le intercettazioni entrano nel processo per voto di scambio a carico di Raffaele e Angelo Lombardo. Così ha deciso il giudice Michele Fichera accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri Zuccaro e Patanè che, alla scorsa udienza, avevano chiesto la trascrizione di diverse intercettazioni ambientali tra boss ed esponenti delle cosche mafiose del catanese che parlano del sostegno elettorale ai Lombardo in diverse consultazioni elettorali. 
Il difensore del presidente della Regione, il professore Guido Ziccone, si era opposto sostenendo che le intercettazioni erano state disposte in altro procedimento, l'inchiesta Iblis a carico degli esponenti mafiosi del catanese. Ma questa mattina, condividendo l'impostazione dell'accusa, il giudice ha disposto la trascrizione affidando l'incarico ad un perito visto che il procedimento a carico dei fratelli Lombardo è uno stralcio del processo Iblis. Il dibattimento entrerà nel vivo già alla prossima udienza, fissata per il 6 marzo, quando verranno ascoltati in videoconferenza i primi tre collaboratori di giustizia citati dall'accusa, Saverio Maurizio La Rosa, Francesco Ercole Iacona, e l'ex capomafia agrigentino maurizio Di Gati.
fonte: Alessandra Ziniti "Repubblica" 

lunedì 20 febbraio 2012

Lettera Aperta alla Cittadinanza: info sull'Ospedale


Carissimi Amici, dopo una lunga giornata, mi sono ritirato a casa alle 10:30 ma dei famosi “maccarruni” se ne è sentito tanto l’odore ma non uno è entrato nella mia “panza”.

Provo a fare una disanima di quello a cui ho assistito oggi. 

Mattina ore 8:00, come da programma, arrivano Sindaco e giunta comunale (devo dire non tutti, ma un buon 50% sicuro). La prima scure nei nostri colli arriva verso le 10 quando dei fax cominciano a circolare. Il contenuto è perentorio , il 29 trasferimento dei reparti di ginecologia presso il Nuovo Ospedale di Lentini. Tra la gente comincia il malumore e cominciano a volare parole grosse nei confronti dell’amministrazione pubblica della ns. Città, colpevole del fallimento per la salvaguardia del Ns. Ospedale.

Il Sindaco dal canto suo dall’interno dell’ufficio del dirigente dell’ospedale,dopo qualche telefonata, cerca di rasserenare gli animi dicendo che ci sarebbero delle altre carte in arrivo dal contenuto più confortante e lascia intendere ( così almeno io ed altri abbiamo inteso NDR) che il contenuto dei fax precedenti era tendenzioso e poco veritiero.

Tra tricche e baracche si arriva alle ore 16 circa, quando arrivano le tanto aspettate “carte”,  ma il sindaco anzicchè leggerne il contenuto di riserva di farlo durante una pubblica assemblea e rimanda il tutto alle ore 18:00 presso i locali di palazzo S.Biagio.

Ore 18:00 Inizio del dibattivo, presenti 15 consiglieri tra maggioranza e opposizione, più dalla parte dell’opposizione devo dire che dalla parte della maggioranza. Inizia il sindaco che su invito del presidente del consiglio fa un escursus dei fatti ( per rinfrescare le memorie) sino ad arrivare  ai risultati della giornata odierna, in sintesi, ritenendosi soddisfato per il risultato raggiunto,tenuto conto che, il punto da cui si era partiti, era di gran lunga più penalizzante, rispetto  a  quello a cui invece oggi se ne ha diritto a pieno merito, frutto del sapiente lavoro del Sindaco e della giunta tutta.

In sostanza si era partiti subendo una sicura chiusura dell’ospadale con l’assorbimento quasi totale dei reparti da parte del comprensorio di Lentini contro:

1.       una esigua riduzione di posti letto 

2.       perdita della sola ginecologia chirurgica 

3.       promesse sottoscritte dal presidente Lombardo e i vertici dell’Asp, verso la creazione di nuovi reparti di neurologia e di un e centro oncologico di eccelenza che sarebbe stato anche un centro di ricerca modello per la sicilia orientale.

Su questo si è scatenato il dibattito tra le due opposte fazioni.

Da una parte il Sindaco con i suoi sostenitori che esprimevano fiducia in quei progetti vedendo il bicchiere mezzo pieno. Dall’altra membri dell’opposizione e tecnici del compresorio ospedaliero che recriminavano la mancata applicazione della contestualità, tanto acclamata durante i precedenti incontro con il Pres. Lombardo, e la totale mancaza di fiducia su quello che invece erano i progetti futuri, praticamente meglio l’uovo oggi che la gallina domani.

Come dare torto a quest’ultimi, specialmente se analizziamo il frequeste ricorso, da parte degli organismi Nazionali , alla cancellazione dei diritti acquisiti ( Vedi per es. le pensioni) , francamente sarebbe stato più semplice mantenere il nostro ospedale nello stato attuale e creare i reparti di oncologia di eccellenza presso il nuovo comprensorio di Lentini, ma sarebbe anche stato meno oneroso e molto più pratico e sopratutto molto più logico. L’aver fatto al contrario ci porta in mente strani dubbi e come si dice a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca.

Ripeto la stessa frase citata dal sindaco, durante l’incontro avuto a palazzo di città il venerdì 16, quando lo stesso metteva un dubbio la fiducia su quelle promesse  sulla base di una richiesta fatta da Villa Salus per l’ampliamento di 87 stanze.

Il Dott. Vaccaro tecnico consulente della parte del bicchiere mezzo pieno dopo essere stato incalzato da una persona del comitato ha raccontato la situazione dei fatti, che a  dir del vero non ha convinto troppo i cittadini presenti all’incontro, un pò più chiaro è stato invece dopo, quando dietro una specifica domanda :

Dott. Vaccaro ma... alla luce dei fatti Lei si ritiene soddisfatto, poco soddisfatto o quanto soddisfatto dei risultati ad oggi raggiunti ???

Il Dott. Vaccaro risponde tergiversando, da cui si evince chiara una risposta “Non soddisfatto” almeno questo è quello che ho capito io.

Degno di nota sono stati l’intervento del consigliere Fabio Cannavà ( facente parte del bicchiere mezzo vuoto) il quale invitava la giunta tutta ad abbandonare i colori politici ed a intraprendere azioni forti nei confronti dei rispettivi partiti, come contropartita del torto subito.

Degno di nota anche L’intervento del Consigliere Sortino, che invitava il presidente ad indire incontri come questo, periodicamente, per controllare lo stato di avanzamento dei lavori di ampliamento promesso.

Degno di nota anche l’intervento del Consigliere Salamone Sebastiano il quale ha mostrato, carte alla mano, e anche animosamente, la malafede presente sulle promesse di creazione di nuovi e più grossi reparti, mentre manifestava il suo risentimento verso chi avrebbe avuto il dovere di impedire l’avverarsi dell’odierno smatellamento dei reparti attualmente in essere presso l’ospedale Muscatello di Augusta.

La serata si è conclusa con l’infelice frase del Consigliere Micieli la quale addossava alla cittadinanza Augusta la colpa di non avere attenzionato con la dovuta attenzione i fatti che avevano portato allo smantellamento del Muscatello, a cui vorrei aggiungere, Cara Consigliera, L’augustano è “lagnusu” per i fatti suoi e le devo dare atto, ma è a Voi che l’Augustano ha delegato l’amministrazione della Città di Augusta e per cui Voi venite pagati.

Alla prossima puntata

Antonio D’AMICO

domenica 19 febbraio 2012

Il Convegno con le schede voto precompilate

Riceviamo e Pubblichiamo.

Sono altamente rammaricato per non aver partecipato al Congresso di un Noto Partito Politico Italiano che si è svolto nel mio Territorio, perché fonti certe e video, hanno portato alla mia attenzione la falsità, la corruzione, e l'ambiguità che regna nel cuore e nella mente di tale Partito, e degli Organizzatori di tale Convegno.
Moduli per votare che vengono consegnati "praticamente pre-compilati" sotto il "consiglio esperto" dell'incaricato della consegna di tale moduli per il voto.
Pullman che facevano viaggi a domicilio per l'amore del Partito, e già, vieni a votare che ti vengo a prendere fino a casa.
Sempre le stesse facce, sempre gli stessi papponi, sempre gli stessi giochetti, e qualche ingenuo cittadino ignaro della realtà che lo attende, oltre a tutti i tirapiedi che hanno ricevuto favori nel corso della propria vita e quindi ricattabili, meglio ricambiare il favore...

CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE INTENDA ! ! ! VERGONATEVI ! ! !

Un diritto non deve essere merce di baratto per il voto


Esiste un luogo ricco di magica eresia, in cui io vivo ogni attimo dei miei respiri e a cui dedico ogni battito del mio cuore, in cui il paradosso è la fonte eccezionale di energia pura per ladri, despoti e malfattori.
La mia “augusta” località è folla di cittadini che come me la vivono ogni notte e dì, e in cui come ogni sito che attenzioni una civiltà civica la gestione è data alla democrazia che riesca ogni giorno a dimostrare la sovranità della stirpe che vi soggiorna.
Come prevede il principio non tutti dispongono della facoltà di prendere le decisioni in prima persona, perché troppi encefali potrebbero non unirsi in un unico canto, e di conseguenza si eleggono dei rappresentanti che portino la voce dell’ uomo di città, che faccia  interessi comuni offrendo il proprio supporto laborioso con la grande eccellenza che vige nella propria persona.
Ah… la mia è una località in cui esiste la civiltà democratica:
dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere
etimologicamente significa “governo del popolo”.
I diritti ed i doveri sono caratteristica unicamente immediata che contraddistingue la nostra collettività…
Ehm… no no aspettate volevo dire, i doveri sono caratteristica unicamente immediata ecc…ecc…
Si proprio così, perché stranamente nel luogo in cui io vivo, i nostri, addetti alla gestione, i diritti li hanno mutati in favori.
Apro una piccola parentesi in cui illustrerò cosa avviene in Italia, e mi limiterò a sottolineare le ambiguità che contraddistinguono e separano la teoria dalla realtà pratica.

La Repubblica Italiana
Diritti e doveri del cittadino

Ecco quali sono principali diritti-doveri dei cittadini italiani, così come vengono sanciti nei quattro titoli della Costituzione.

Rapporti civili
Il titolo I della Costituzione (articoli 13-28) contiene la tutela dei seguenti diritti civili:
inviolabilità della libertà personale; inviolabilità del domicilio; diritto all segretezza della corrispondenza e di qualsiasi forma di comunicazione; libertà di circolazione; libertà di riunione pacifica; libertà di associazione; libertà di professare la propria religione; libertà di pensiero e di stampa; divieto di discriminazioni per motivi politici; diritto alla di difesa; diritto alla rieducazione in caso di condanna. Inoltre non è lecito applicare pene contrarie al senso di umanità e non è ammessa la pena di morte.

Rapporti etico-sociali
Il titolo II (articoli 29-34) regola i rapporti etico-sociali, riconoscendo i seguenti diritti:
diritti-doveri della famiglia, il diritto-dovere alla salute e il diritto allo studio.

Rapporti economici
Nel titolo III (articoli 35-47) regola vengono riconosciuti:
il diritto al lavoro; il diritto alla previdenza e all’assistenza dei lavoratori; il diritto all’assistenza per le persone che non possono lavorare in quanto disabili; la libertà sindacale e delle organizzazioni sindacali; pari diritti tra lavoratori uomini e donne; il diritto di sciopero; il diritto di non scioperare; il diritto all’organizzazione sindacale; il diritto alla libera iniziativa economica; la proprietà privata (che può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale); l'artigianato e la cooperazione.

Rapporti politici
Il titolo IV (articoli 48-54) è dedicato ai rapporti politici.
Alla base della democrazia troviamo il riconoscimento del diritto di voto.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed uguale, libero e segreto.
Il suo esercizio è dovere civico.
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi.

Credo che tutto ciò che ho sottolineato sia da rivedere ! ! !

Ma tornando a noi:
stranamente nel luogo in cui io vivo, i nostri, addetti alla gestione, i diritti li hanno mutati in favori.
Li nominiamo tramite il voto.
Ho osservato un comportamento tattico che spesso risulta vincente (colpa l’ingenuità della gente).
Paghiamo le tasse per avere l’illuminazione pubblica e il servizio di manutenzione in caso di guasti.
Un esempio Banalissimo:
si fulmina una lampada per strada di fronte la vostra abitazione, così la segnalate, attendete un mese, due mesi, 5 mesi, 6 mesi finché il vostro vicino di casa amico di qualche nostro rappresentante non pensa bene di recarvisi e chiedere se potrebbe fargli il favore di procedere al fine di far sostituire la lampada in questione.
Semplicistico ma vero, il “politico di turno” farà sostituire la lampada risolvendo il problema, e sarà il salvatore della patria a cui dare il voto perché ha risolto il problema.
Ecco l’errore ! ! ! Sbagliato ! ! !
Io cittadino ho il diritto di ricevere un servizio di assistenza e manutenzione dell’illuminazione pubblica senza dover chiedere favori perché pago la tasse per ottenere il miglior servizio possibile.
Anzi Bisognerebbe denigrare chi ci obbliga trasformando i nostri diritti in favori.
Se anche voi che leggete vi riconoscete in qualcosa del genere divulgate il messaggio:
“I nostri diritti sono inviolabili, ma l’unico male che può distruggerli è l’apatia delle nostre menti, quindi riconosciamo i meriti ed i demeriti, ed ogni volta che siamo obbligati a chiedere un favore per far rispettare un nostro diritto cerchiamo di avere memoria per non ricollocare gli stessi individui alla nostra rappresentanza, perché un diritto non deve essere merce di baratto per il voto.”
In ogni caso sui Temi Sottolineati ci torneremo.

Tony Di Silvestro

sabato 18 febbraio 2012

IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E LA TRUFFA DEL DITTATORE MATTO


C'è un clichè che ogni tanto si ripete : in un Paese del Terzo Mondo un dittatore comunemente definito filo americano, o filo Occidentale, e noto per le sue iniziative pubbliche stravaganti e spendaccione, viene rovesciato da una rivolta popolare e fugge con la cassa ; la cassa sono conti correnti esteri intestati a lui o a familiari dove si trovano somme astronomiche, che poi risultano sempre di importo quasi pari al debito contratto dal Paese col Fondo Monetario Internazionale. Avvenne così con tutti, e giusto ricordo Fulgencio Batista di Cuba, Jean Claude Duvalier di Haiti, Anastasio Somoza del Nicaragua, Ferdinando Marcos delle Filippine, Mobutu Sese Seko del Congo, Suharto dell'Indonesia. Marcos aveva nei
suoi conti esteri 20 miliardi di dollari, Mobutu 10, Suharto addirittura 70 ; in ogni caso erano cifre
vicine appunto al debito dei loro Paesi, anzi tutte attorno alla stessa quota del medesimo, il 90%. C'è lo scandalo internazionale : Che razza di disonesto, ha intascato i prestiti del Paese ! Il FMI è dispiaciuto, comprende, ma il credito con il Paese rimane, e questi dovrà continuare a onorarlo ; gli verrà magari incontro dilazionando le scadenze, nel mentre che naturalmente bisogna continuare a pagare gli interessi ogni anno. Intanto l'ex dittatore matto e ladro è indisturbato da qualche parte e non si riesce né a estradarlo né a sequestrargli i conti.

Incerti della vita ? Conferme dell'immaturità politica di certi Paesi ? Niente affatto. Abbiamo uno stesso
copione che gira, con nomi, date e cifre diverse : è una truffa standard del Fondo Monetario Internazionale. Vediamo di inquadrare questo Ente.

Il FMI è stato creato dagli USA nel 1948, una data che ricorda l'inizio della Guerra Fredda. Doveva essere un istituto plurinazionale, che faceva da banca alle Nazioni. In realtà gli americani lo congegnarono in modo da poterlo dirigere e fargli fare ciò che volevano. Si attribuirono il 19% delle quote e ne assegnarono il 6,6% alla fida Gran Bretagna, polverizzando il resto fra gli altri Paesi
partecipanti, che oggi sono 153 : per il FMI gli USA così sono gli " azionisti di riferimento ", quelli che anche senza detenere la maggioranza assoluta del pacchetto controllano però di fatto l'azienda vista la dispersione degli altri soci. Ciò si è concretizzato nel fatto che il Direttore Generale del FMI, quello che all'atto pratico lo gestisce, è sempre stato americano. La carica di Presidente invece, quasi una figura onoraria, è sempre stata affidata a uno straniero, per ragioni di facciata. Cosa doveva fare - cosa deve fare - il FMI per gli americani ? Doveva - deve - essere un altro strumento per il loro neocolonialismo, agevolarli ulteriormente nello sfruttamento delle loro neocolonie.

Come procede infatti il FMI ? Lo sanno tutti. Concede prestiti ma - ostensibilmente allo scopo di garantirsene il rimborso - spinge per delle precondizioni di politica economica interna, che sono sempre le stesse : riduzione del deficit pubblico con tagli alle spese sociali, alla sanità, alle pensioni ; divieto di influire sui prezzi, sui salari, sui cambi ; riduzione dei diritti e dei controlli sindacali ; abolizione di qualunque dazio sulle importazioni perché la ricetta dell'economia è - dice - la libera concorrenza interna ed estera. Non c'è la volontà di garantirsi il rimborso del prestito : c'è l'intenzione di scardinare ancora di più il Paese, di renderlo ancora più indifeso di fronte al commercio internazionale, là dove, guarda caso, dominano le Multinazionali americane. Poi ovviamente c'è qualcosa anche per le altre, dell'Europa e del Giappone, ma il grosso è americano garantito. Quale Paese infatti accetta condizioni capestro del genere, che lo immiseriscono senza scampo ? Solo le neocolonie americane ! Il sistema è solo per loro, che hanno un governo già acquiescente, per avere un'altra scusa per spremerle ancora di più. Poi il FMI fa anche prestiti a certi altri Paesi, ad esempio alla Russia, senza ottenere quelle precondizioni ; ma sono diversivi, sono l'attività di copertura.

E quando queste neocolonie americane hanno - non giusto un governo fantoccio come di solito - ma un dittatore fantoccio, c'è l'occasione per una spremitura ancora più grande : per una truffa ! Lo schema è quello che si è già intuito. Il dittatore deve fingersi stravagante, megalomane ; in breve, matto. Egli deve accendere un prestito enorme presso il FMI, a nome del Paese, per realizzare faraonici progetti di sviluppo ; naturalmente accetta tutte le sue condizioni di politica interna. Questi progetti non sono mai realizzati, perché il dittatore - fingendo di rubare - deve trasbordare il grosso della somma su suoi conti all'estero, sempre presso banche americane o comunque controllate dagli americani ; alcune quote, per accontentare dei soci, possono essere sistemate presso altre banche, ad esempio in Gran Bretagna o Francia. Col rimanente il dittatore beneficherà sé stesso, elargirà tangenti ai suoi accoliti locali, e finanzierà effettivamente qualche impresa pubblica minore, che - si intende - vedrà come appaltatrici delle Multinazionali in maggioranza americane. Il prestito non deve mai essere restituito: è solo la sua esistenza a permettere la situazione.
Devono invece essere pagati ogni anno gli interessi, per tenere il Paese in costanti difficoltà finanziarie, e perché sono soldi. La mancata restituzione del prestito non è certo un problema per il FMI : in realtà lui non l'ha mai fatto, perché le cifre stornate dal dittatore sono nelle sue banche, a sua disposizione! Il gioco è fatto, e nelle intenzioni del FMI la cosa deve continuare così per sempre. Immaginate : senza praticamente tirare fuori un soldo, con un prestito fantasma a un dittatore " matto", il FMI apre un Paese alle Multinazionali americane, incassa una rendita annua reale, chiamandola " interessi ", e vanta un credito reale anch'esso per l'intero importo del prestito fantasma !
Non sono straordinari questi americani ?

La prova di tutto questo ? Si ha quando il dittatore viene rovesciato, un evento che può sempre capitare anche col più perfetto e protetto dittatore fantoccio filoamericano del mondo ( poi si rimedia, o con un altro dittatore o con un governo, sempre fantoccio certo ). L'uomo infatti si rifugia da qualche parte ma - guarda - fa sempre una vita non solo ritirata, ma anche MODESTA. Con le cifre di cui è l'accreditato possessore - 10, 20, 70 miliardi di dollari ! - potrebbe fondare imperi economici, comprare la Bank of America, e invece sembra un pensionato, se va bene in una villa, e i figli, se li ha, finiscono immancabilmente in miseria. Come mai ? Perché quelle cifre erano sì su conti intestati a lui, ma non erano realmente a sua disposizione : lui era solo un prestanome. E quando viene rovesciato non può certo incassare. Figuratevi se gli americani lasciano che certa gente, gente fatta da loro, si intaschi miliardi dei loro dollari.

A proposito : l'Italia ha per caso " ottenuto " prestiti dal FMI ? Dite di si ? Guardate bene all'operazione allora, perché l'Italia non è la Russia. Anzi, è una neocolonia americana di prima grandezza.

Ricercatori americani: "lo zucchero dannoso quanto l’alcol"


USA - Tre ricercatori della University of California, San Francisco School of Medicine, hanno effettuato uno studio sui danni derivati dall’attuale smodato uso dello zucchero, pubblicando un articolo sulla rivista scientifica "Nature", di febbraio, che s’intitola: "Sanità pubblica: la verità sulla tossicità dello zucchero".
In tutto l’Occidente il derivato della barbabietola da zucchero favorisce l’obesità, contribuendo al dilagare del diabete, delle malattie cardiovascolari, dei tumori, portando alla morte 35 milioni di persone ogni anno. In America, in questi ultimi 50 anni, il consumo dello zucchero è triplicato e la facile reperibilità lo rende un nemico pericoloso, che agisce lentamente ma inesorabilmente.
I tre ricercatori, Claire Brindis, Laura Schmidt, Robert Lustig, propongono il divieto di cibi e bevande dolci all’interno delle scuole e l’introduzione di una soprattassa come già è stato fatto per il tabacco e l’alcol. Robert Lustig consapevole che è necessaria una "dura battaglia politica contro la lobby dello zucchero" per poter apportare i cambiamenti necessari alla salute della collettività.
"Non si tratta di proibizionismo - chiarisce Laura Schmidt - né di un’interferenza dello stato nella vita delle persone, ma soltanto un modo per rendere il consumo di zucchero meno conveniente".
Lo zucchero, denominazione comune del disaccaride saccarosio, apporta all’organismo le cosiddette "calorie vuote", ossia calorie in abbondanza e nessun elemento utile dal punto di vista nutrizionale e "il livello consumato in occidente cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e causa danni significativi al fegato. I pericoli per la salute sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol, che non a caso deriva dalla distillazione dello zucchero".
"Non è facile - commenta Claire Brindis - cambiare le abitudini delle persone. E, comunque, un intervento efficace, per ridurre il consumo di questo alimento, non può basarsi soltanto sul cambiamento dei comportamenti individuali, ma richiede soluzioni più ampie, che coinvolgano l’intera comunità. A partire da un miglioramento dell’informazione su quello che la scienza dello zucchero sta scoprendo".
Pure l’aspartame e il fruttosio sono sotto accusa. Robert Lustig spiega che "una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare processi tossici per il fegato e favorire malattie croniche".
Quindi informazione, sempre, moderazione e… miele.
fonte: nocensura.com

Sanita' : il caso Augusta, apologia di un disastro annunciato


Augustaonline, nell'intento di far comprendere meglio ai propri lettori le complesse dinamiche che stanno portando all'illogico epilogo per la struttura sanitaria di Augusta, ha chiesto allo studioso Giuseppe Moschitto, dottore in Chimica in pensione e attento utilizzatore della rete, un suo intervento sulla programmazione sanitaria rispetto al complesso quadro epidemilogico del territorio negli anni. Abbiamo chiesto di riepilogare , in maniera succinta, le tappe fondamentali e i vari interventi dei protagonisti, tecnici e politici, nel tempo per poter avere un quadro complessivo da poter mettere sulla bilancia della (in)giustizia che sta mettendo in evidenza errori programmatici di enorme gravità e un irrimediabile danno futuro alla città, alle popolazioni di un territorio che ha già dato molto, troppo, nell'ambito di danno ambientale. Il prezioso contributo del dottor Moschitto lo pubblichiamo in esclusiva nella speranza possa servire a chi ,ancora oggi, è garante della giustizia e del diritto alla salute. 


 18 febbraio 2012 - Con la pubblicazione nel 2006 dell'Atlante della Mortalità e dei Ricoveri per i Tumori e per le Patologie cronico degenerative in Provincia di Siracusa "… Rerum Cognoscere Causas", il terzo della serie, si è chiuso un ciclo di 11 anni (1995-2005) di indagini epidemiologiche che hanno dotato la Provincia di una autorevole e preziosa banca dati di indici sanitari, indispensabili alla Sanità provinciale e regionale per attivare i piani di prevenzione, per valutare l'efficienza e la qualità dei servizi sanitari e per preparare programmi di adeguamento e di sviluppo delle strutture sanitarie basati sui bisogni reali della popolazione. Questo ultimo punto è stato esplicitato, dallo stesso Comitato scientifico del Registro Territoriale di Patologia, nel modo seguente: "… il principale obiettivo di questo lavoro, in fondo, rimane quello di poter suggerire al decisore politico e all'alto management ipotesi di allocazione delle risorse e di pianificazione degli interventi sanitari in Provincia di Siracusa attraverso la conoscenza esatta dei dati epidemiologici, collegando la Programmazione Sanitaria dei prossimi anni ai reali bisogni sanitari del territorio siracusano". Le linee guida che suggeriscono di utilizzare i dati Epidemiologici a supporto della programmazione sanitaria, da quanto risulta da dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati nell'ultimo decennio, sono state condivise all'unanimità dalla comunità scientifica, dagli operatori sanitari e dai politici, compresi l'assessore alla Sanità della Regione siciliana in carica ed il suo predecessore (vedi appendice) Ma solo a parole e non nei fatti. Sorge, infatti, il dubbio che il piano sanitario regionale, per quel che riguarda la provincia di Siracusa (D.A. n° 1377/2010), sia stato redatto senza rispettare le linee guida condivise da tutti, ossia senza aver preso visione né dei risultati dei numerosi studi monografici condotti saltuariamente da qualificati ricercatori, né dei risultati emersi dalle indagini epidemiologiche sistematiche condotte dal Registro Territoriale di Patologia dell'ASL 8 di Siracusa, dal 1995 al 2005, un arco di tempo di 11 anni sufficiente per validare l'attendibilità e la significatività statistica dei dati. La fondatezza del dubbio deriva dal fatto che, nonostante le indagini epidemiologiche ufficiali abbiano messo in evidenza che nel comprensorio territoriale dei Comuni di Augusta, Melilli e Priolo, sono stati riscontrati i tassi più alti della provincia di patologie teratogene, perinatali, neonatali e ginecologiche, la sanità regionale decreta di chiudere i reparti di ginecologia-ostetricia e pediatria dell'ospedale Muscatello, proprio quei reparti che vantano la domanda sanitaria relativa più alta della Provincia. La conferma della chiusura, che avverrà a breve termine, (il 20/febbraio/2012 secondo l'ultimo crono programma ndr) è stata data con la promulgazione dell'ultimo decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale della regione Sicilia del 05/01/2012. Una decisione ritenuta illogica, se si fa fede alla criticità sanitaria locale che deriva dalle patologie sopradette ed incoerente, perché contraria alle affermazioni di autorevoli personalità e dagli stessi estensori del piano sanitario. (In Appendice vengono riportati stralci delle affermazioni e commenti di personalità accademiche, sanitarie e politiche sull'utilizzo delle indagini epidemiologiche ai fini della programmazione sanitaria) A questo punto, è d'obbligo conoscere cosa è veramente emerso dai dati empirici prodotti e qual è il grado di criticità sanitaria accertato nell'area comunale di Augusta, Melilli e Priolo. Per correttezza bisogna premettere che le indagini epidemiologiche, come tutte le indagini statistiche, si prestano ad essere interpretate in modo diverso da persone diverse per cui è difficile capire qual è il reale grado di criticità. Sarebbe quindi giusto che si conoscesse, il grado di criticità percepito dalla gente dalle notizie divulgate dai media negli ultimi decenni, con frequenza quasi giornaliera, ed il grado di criticità reale che è emerso dagli studi epidemiologici ufficiali. 

Grado di criticità percepito dalla popolazione residente: 
1- Incidenza delle malformazioni congenite: circa quattro volte superiori alla media nazionale ; 2- Mortalità per malformazioni congenite: circa quattro volte superiori alla media nazionale; 3- Mortalità per malattie perinatali: circa quattro volte superiori alla media nazionale ; 4- Mortalità Infantili: media provinciale 62,2% in più della media regionale. Dato su cui pesano notevolmente le mortalità per malformazioni congenite e per malattie perinatali riscontrate ad Augusta e Melilli. (dal che si deduce che in queste due aree comunali i Tassi di Mortalità Infantili dovrebbero essere da terzo mondo) ; 5- Interruzioni Volontarie di Gravidanza: circa due volte superiori alla media provinciale e circa quattro volte superiori alla media nazionale; 6- Mercurio nei Capelli delle Donne di Augusta: 27% in più rispetto alle Donne di Catania. Viene asserito però che "Le concentrazioni di mercurio trovate nei capelli delle donne di Augusta erano molto vicine a quelle riscontrate ai suoi tempi a Minamata"; 7- Composti organoclorurati nel latte materno delle puerpere di Augusta: concentrazioni dal 70 all'82% in più rispetto a quelle riscontrate nelle puerpere di Catania.
Questo quadro sanitario da allarme rosso così come è stato riportato dai media, per la sua alta drammaticità, è stato definito dalla stampa locale "sconvolgente…e tale da far sobbalzare gli abitanti dei centri industriali della nostra provincia", ha contribuito ad esasperare gli animi dell'intera popolazione dell'area industriale facendola precipitare in un pericoloso stato di terrore cronico, ed è riuscito persino a polarizzare l'attenzione del mondo intero su questo fenomeno, meglio conosciuto come "Il Caso Augusta". Sembra però che i responsabili della Sanità regionale non abbiano avvertito la gravità del caso, in quanto, insensibili alla preoccupazione delle popolazioni ed al grido di allarme lanciato dalle parti scientifiche, sociali e culturali, e come se nulla fosse successo, decidono di reiterare il Decreto che sancisce la soppressione dei due reparti dell'ospedale Muscatello di Augusta, reparti essenziali per i trattamenti terapeutici e per tenere sotto una attenta osservazione l'evolversi di un fenomeno così drammatico. Spesso si è preferito mettere il bavaglio all'informazione che è la cosa più semplice da fare da parte dei potenti o dalla loro longa manus di turno.

Grado di criticità sanitaria reale:
A causa delle oggettive difficoltà interpretative dei dati epidemiologici, il grado di criticità sanitaria reale può essere valutato soltanto da specialisti in materia o da enti accreditati come l'OER (Osservatorio Epidemiologico Regionale). Nel caso specifico, anche se, dalla valutazione fatta dall'OER, la situazione sanitaria reale del territorio dovesse risultare meno critica di quella percepita, ma superiore al limite di soglia, (e non può essere altrimenti), non si comprende perché la Sanità si ostina ancora a depotenziare l'ospedale di Augusta anzichè rendere più efficienti i servizi essenziali. Urge allora che la Sanità faccia chiarezza su questo argomento. Personalmente, seppure convinto che i dati diffusi dai media siano stati amplificati ed enfatizzati al massimo, sono altrettanto convinto che la criticità sanitaria in questo territorio resta ancora alta. Ritengo sia doveroso che la Regione presti la massima attenzione affinché le informazioni date alla gente siano veritiere, trasparenti e chiare. Per concludere, se quanto elencato è la reale situazione, chi può dare torto alla popolazione di questo territorio , che tanto ha dato allo Stato ed alla Regione, quando contestano il decreto che appare ingiusto? Un Piano redatto disattendendo le norme basilari che regolano la programmazione sanitaria? In fondo non chiedono altro che sia riconosciuto loro il diritto alla Salute, sancito dalla nostra Costituzione e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Desideriamo ribadire che i cittadini di questa area industriale non chiedono privileggi particolari, ma soltanto che siano rispettate le regole, in modo che la Giustizia prevalga sull'ingiustizia. Lo stato di diritto che dovrebbe tutelare i diritti fondamentali.
fonte: augustaonline.it

STEFANIA PRESTIGIACOMO/ Inchiesta sui conflitti d'interesse del Ministro


Stefania Prestigiacomo, prima che essere politica, è innanzitutto imprenditrice italiana. E questo non è affatto secondario: sulla figura del Ministro, infatti, passano decine e decine di conflitti di interesse. Anzi, prima che la Prestigiacomo cominciasse a riscuotere successi su successi in Parlamento, l’azienda di famiglia non se la passava molto bene. Poi tutto cambiò e l'attuale Ministro dell'Ambiente scoprì le bellezze del petrolio...

Allarme rientrato. Dopo i timori di un addio di Mara Carfagna, anche Stefania Prestigiacomo infatti aveva minacciato di abbandonare il Popolo della Libertà lo scorso 22 dicembre. Ma anche lei, come la sua collega Ministro, ha fatto dietro-front: proprio ieri la Prestigiacomo ha annunciato che resterà nel Pdl, non prima di aver ringraziato Silvio Berlusconi per “il fatto che Berlusconi non ci chieda di cambiare il nostro carattere”. Dunque la Prestigiacomo rimane al suo posto. Nel partito e a capo del Ministero dell’Ambiente. Ma la vicenda ci ha incuriosito: che titolo ha la Prestigiacomo per essere a capo di tale Ministero? Le risposte che siamo riusciti a darci sono parecchio interessanti.

Stefania Prestigiacomo, prima che essere politica, è innanzitutto imprenditrice italiana. E questo non è affatto secondario: sulla figura del Ministro, infatti, passano decine e decine di conflitti di interesse. Anzi, prima che la Prestigiacomo cominciasse a riscuotere successi su successi in Parlamento (è già stata anche Ministro per le Pari Opportunità, a soli 34 anni, nel Governo Berlusconi II), l’azienda di famiglia non se la passava molto bene. Come rivela Giorgio Mottola in un articolo su Terra, “ancora oggi, ci sono ben 957 creditori che bussano alla porta del capostipite Giuseppe Prestigiacomo”, il padre di Stefania. I quali creditori avanzano più di 50 milioni di euro dal 1997, anno del fallimento di Sarplast, uno dei primi gruppi aziendali dei Prestigiacomo. “Ma dal 2001, da quando cioè Stefania è diventata per la prima volta ministro – continua Mottola - tutto sembra in discesa. Le società di famiglia non hanno più alcun passivo”.

E in effetti i conti tornano. Anche perché da allora i Prestigiacomo hanno intrapreso strade preferenziali per giungere ad affari con grandi gruppi industriali, come Eni, Agip, Erg, Esso, Edison. E i guadagni sono arrivati innanzitutto dal petrolio.

Vediamo di capirci meglio. A 12 miglia dalle coste siciliane si trova la piattaforma Vega A, che appartiene per il 60 per cento a Edison e per il restante 40 a Eni. Tuttavia i lavori erano stati bloccati perché la superpetroliera “Vega Oil” non disponeva del doppio scafo previsto dalle nuove normative europee. Ed ecco che si fanno avanti i Prestigiacomo, nella figura della sorella maggiore Maria Pia: “una delle sue società, la Coemi (controllata di Fincoe, nel cui cda siede Stefania, almeno fino al 2009) ha messo su – continua Mottola - in quattro e quattr’otto, il consorzio Cem con altre nove società siracusane”. E questo consorzio ha realizzato prontamente una nuova petroliera, la Leonis. Ma, a parte questo, comunque la Vega A non è una piattaforma molto attenta ai danni ambientali: proprio ultimamente la Procura di Modica ha rinviato a giudizio i gestori per aver inquinato le falde acquifere “con modalità illecite e nocive per l’ecosistema, ma che avrebbe consentito risparmi per decine di milioni di euro”, come si legge nelle carte processuali.

Ma d’altronde la Prestigiacomo si troverebbe, come detto, in conflitto d’interessi su più questioni, rivestendo allo stesso tempo il ruolo e di controllore e di controllato. Essendo siracusani, i Prestigiacomo hanno quasi tutte le loro sedi aziendali nel territorio della Provincia di Siracusa. Tra questi ritroviamo anche la Ved, azienda petrolchimica, di cui proprietario è il padre Giuseppe, amministratrice la sorella Maria Pia. La Ved, in realtà, è balzata al centro di inchieste giudiziarie e giornalistiche già alcuni anni fa. Già nel 2001, anno in cui venne aperta un’inchiesta proprio dalla Procura di Siracusa addirittura per lesioni. E come mai? Presto detto.

Tutto comincia nel 1993. Un operaio scopre che suo figlio ha una malformazione congenita, reflusso urinario (per un danno all’uretere, i veleni del suo corpo tornano al rene). Dopo alcune operazioni, il problema viene risolto. Passano alcuni anni e lo stesso, identico problema si ripresenta: anche il figlio di un altro operaio deve operarsi urgentemente per febbre alta e reflusso urinario. Un anno dopo ancora lo stesso caso per il figlio di un altro dipendente della Ved. E i Prestigiacomo? Non sono di certo padroni desiderabili: basti pensare che uno di questi operai è addirittura cugino di secondo grado di Stefania, ma nessuno osò alzare un dito per aiutarlo. Altro piccolo esempio. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L’operaio – giustamente – chiese un prestito ai suoi datori di lavoro per l’operazione, ma questi rifiutarono. Il figlio riuscì ad operarsi solo dopo una colletta tra i colleghi.

Tuttavia, col passare del tempo, il numero di tumori e bambini nati con malformazioni è aumentato in maniera esponenziale e lo Stato è stato “costretto” a bonificare l’area. E chi se n’è occupato? Chiaramente il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Per la bonifica lo Stato, nel 2008, mise a disposizione 774 milioni di euro, ma di questi – rivela Mottola – “solo poco più di 220 milioni sono a carico delle società che hanno provocato l’inquinamento”. E non è nemmeno tutto: ad oggi nessun lavoro di bonifica è stato portato avanti, in quanto, via via, i soldi sono stati dirottati verso altre emergenze, o presunte tali.

Quanto detto finora ci potrebbe far capire, ad esempio, perché, a differenza di Mara Carfagna, la Prestigiacomo ha minacciato di uscire dal Pdl, ma non ha mai messo in dubbio il suo Ministero. Ora l’allarme è rientrato. È stato Silvio Berlusconi in persona a parlare e convincere il Ministro. D’altronde – lo sappiamo – lui è uno che se ne intende di conflitto di interessi.
fonte: infiltrato.it

Arance del Marocco, via libera della Ue "E' la fine dell'agricoltura siciliana"


Adesso il rischio, per i produttori siciliani, è di trovare sui mercati siciliani un chilo di arance a 17 centesimi al chilo. Passa a Strasburgo l'accordo tra Unione Europea e Marocco sulla liberalizzazione di alcuni prodotti ortofrutticoli e ittici. L'opposizione degli europarlamentari dei Paesi mediterranei non è bastata: i sì sono stati 369, contro 225 no e 31 astenuti. "È la fine dell'agricoltura siciliana", tuona Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia. L'accordo prevede l'eliminazione immediata del 55 per cento (dal 33 per cento attuale) dei dazi doganali sui prodotti provenienti dal Marocco. Mentre i dazi in uscita su frutta, verdura e pesce prodotti nei paesi dell'Unione Europea verranno ridotti del 70 per cento solo nei prossimi dieci anni. L'accordo, comunica Coldiretti, dovrebbe entrare in vigore da maggio.

Numeri che, tradotti in euro, fanno paura agli agricoltori. Critiche piovono da tutte le associazioni, da Coldiretti a Cia, Confagricoltura e Copagri. "Oggi  -  spiega Chiarelli  -  le arance dal Marocco sbarcano a Palermo a 30, 35 centesimi al chilo. Un prezzo che, grazie agli attuali dazi doganali, equivale più o meno a quelli applicati sulle arance siciliane. In futuro potrebbero arrivare a 17, 18 centesimi al chilo". Una corsa al ribasso insostenibile per i produttori dell'Isola. Discorso simile per i limoni, il cui prezzo al chilo potrebbe scendere, secondo Coldiretti, "a 15 centesimi al chilo contro i 30 attuali", e le zucchine, la cui quotazione precipiterebbe "anche a 40 centesimi contro i 90 centesimi di oggi".

Il Parlamento europeo, dopo le preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria e da alcuni settori dell'Ue, ha posto delle misure di salvaguardia per determinati prodotti sensibili, come fragole, pomodori, cocomeri e aglio. Nell'elenco non comparirebbero gli agrumi. "Sarebbe un fatto gravissimo  -  denuncia Chiarelli  -  la dimostrazione che i gruppi industriali del Nord Europa fanno lobby su quello che conviene a loro, riuscendo a difendere, ad esempio, i prodotti in serra olandesi".

La maggioranza dei politici europei approva l'accordo che, scrivono, "svolgerà un ruolo chiave per lo sviluppo economico e la stabilizzazione politica del Marocco, mentre creerà nuove opportunità per l'industria agricola della Ue". Non ci stanno, invece, i deputati dei Paesi mediterranei. In prima fila sul fronte del no, spagnoli e portoghesi. Lo stesso relatore del testo, il francese Josè Bovè, dei Verdi, contrario all'accordo, ha ritirato il suo nome dalla relazione. Mentre l'europarlamentare del Pdl, Giovanni La Via, lamenta "diverse defezioni tra i deputati italiani" al momento del voto. "Non si può difendere  -  accusa La Via  -  l'agricoltura di un Paese e di una regione a parole e poi non essere presenti al momento dei fatti".

Di "guerra tra poveri" parla Rosario Crocetta, europarlamentare del Pd, che ha votato no. "Una Germania che si scopre improvvisamente filomediterranea  -  afferma Crocetta  -  è riuscita ad imporre un accordo che favorisce le sue industrie a danno dell'agricoltura meridionale e dei consumatori marocchini". Nella risoluzione, il Parlamento Europeo si sofferma sulla necessità di "applicare rigorosamente i contingenti" e sull'obbligo per i prodotti non europei di "conformarsi alle norme dell'Unione in materia di misure sanitarie". Più controlli, dunque, anche per evitare frodi. Proprio su questi punti le associazioni di categoria chiedono, adesso, l'impegno del governo nazionale. Confagricoltura siciliana annuncia prossime manifestazioni di protesta a cominciare dall'1 marzo.
fonte: repubblica.it

OSPEDALE MUSCATELLO, GUERRA DI COMUNICATI: CARRUBBA vs. LOMBARDO!

Ancora schermaglie per tentare di salvare i reparti del Muscatello, Ginecologia-ostetricia e pediatria, destinati, per decreto assessoriale della Giunta regionale Lombardo, a essere trasferiti a Lentini, dove è stato inaugurato il nuovo, enorme (progettato oltre vent’anni fa) ospedale, in cima a un’acropoli fuori città: un ospedale, quello di Lentini, “tutelato” politicamente dal lentinese Gennuso, deputato regionale della lista Lombardo e, in qualche modo, dall’ex presidente alla Provincia, Bruno Marziano, del Partito democratico che è in Giunta con lo stesso Lombardo. Martedì 14 c’è stata una riunione in prefettura per tentare di trovare un accordo, per tentare di salvare la  “capra” di Lentini e i”cavoli” di Augusta, dove pure è stato  costruito un altro ospedale, mai entrato in funzione, costato fior di milioni di euro.  Il sindaco di Augusta, Carrubba, ha sempre sostenuto che per il  Muscatello occorreva seguire le vie legali e usava toni poco accesi, poco “vivaci” forse perché non ha il coraggio civile che dimostrò Giovanni Saraceno il 28 dicembre 1960, quando capeggiò la protesta popolare contro lo “scippo” del porto di Augusta o, forse perché aspirava a essere candidato alle prossime regionali nella lista MPA dello stesso Lombardo. Ora che questa seconda ipotesi sembra tramontata,   Carrubba sembra essersi svegliato dal torpore, usa toni “vivaci, minaccia reazioni dure e  lancia strali, come quello che vi trascriviamo, diffuso poco dopo la trasmissione di un altro comunicato-stampa, proveniente da Palermo. Carrubba afferma: “Solo per il rispetto del ruolo che ricopro e per la sede istituzionale che ha ospitato l'incontro” /cioè la prefettura, n.d.r./, “mi limito a definire tale comunicato ‘di part’", considerato che la nota riporta una ricostruzione «fuorviante» della riunione. Fermo restando che buona norma istituzionale, che evidentemente non tutti conoscono, imporrebbe che l'emanazione dei comunicati su incontri a cui hanno partecipato più enti andrebbe concordata nei contenuti, smentisco innanzitutto, per sgomberare il campo dagli equivoci, che ci sia stata mai una mia sottoscrizione in alcun cronoprogramma, in nessuna sua parte mi sono riservato di aderire nelle prossime 24-48 ore. Tale termine, su espressa richiesta dell'Assessorato regionale, deve servire per redigere il nuovo decreto assessoriale che dovrà sostituire il n°1377 del 25 maggio 2010, e all'Azienda Sanitaria di Siracusa, per integrare in maniera esaustiva il cronoprogramma, attesa la sua palese carenza, rispetto ai chiarimenti richiesti e alle istanze rappresentate dal sindaco di Augusta. Confermo che, in sede di riunione, ho ribadito ancora una volta che se prima non vengono attivati i reparti previsti in entrata, cosi come più volte promesso, a questo punto solo verbalmente dal presidente Lombardo e dall'Assessore Russo per arricchire e potenziare l'offerta sanitaria nel territorio, non darò mai alcun consenso al trasferimento in uscita di reparti. In particolare non può essere messa in discussione la permanenza del reparto di pediatria al Muscatello, atteso che può essere finanziato con i fondi della legge regionale relativi alle patologie connesse al territorio industriale”. Fin qui Carrubba. Domanda: Se come sindaco, responsabile della sanità nel Comune, può impedirei trasferimento del reparto di pediatria, perché non fa lo stesso con quello di ginecologia-ostetricia, stante che la situazione ambientale è la stessa per madri e figli? Lo stesso Carrubba può sempre appellarsi a quella legge regionale che prevede il potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche che insistono nelle aree a crisi di rischio ambientale, cme appunto è quella di Augusta-Priolo-Melilli.
fonte: peppetringali.myblog.it

RIGASSIFICATORE: UN ALTRO INCONTRO AL “SAN BIAGIO”. PREVISTA LA PRESENZA DEL “GOVERNATORE” LOMBARDO


Dopo la presentazione a palazzo San Biagio del libro bianco , curato dalla locale sezione di Sinistra Ecologia e Libertà, SEL,  sul rigassificatore della Jonio-Gas nel porto di Augusta. ma in territorio di Melilli, le associazioni AugustAmbiente, Decontaminazione Sicilia e di Comitati No Rigassificatore di Priolo e di Melilli sono riusciti organizzare la promessa tavola rotonda su “Rigassificatore Ionio-Gas: requisiti di sicurezza in un’area a rischio di incidenti rilevanti” che avrà luogo il 18 febbraio nell’’auditorium di palazzo San Biagio di via Roma in Augusta, con inizio alle 16,30.  Relazioneranno autorevoli esperti, non di parte, dell’’Università e dell’Enea.  La conferenza è finalizzata allo scopo di acquisire pareri e valutazioni che servano a fugare o confermare i dubbi e le preoccupazioni delle popolazioni che con il rigassificatore dovrebbero convivere, mentre il ministro Passera rimprovera proprio la Sicilia per il mancato avvio dei rigassificatori.  Ecco il programma dettagliato della conferenza

Interventi:

17,00 prof. Vittorio MAZZA Socio onorario dell’’associazione GLIS (Isolamento e altre Strategie di Progettazione Antisismica, già Gruppo di Lavoro Isolamento Sismico)

17,15 prof. Nunzio SCIBILIA Docente di Ingegneria Civile e Ambientale all’Università Palermo e socio del GLIS

17,45 prof. Alessandro MARTELLI Direttore Centro Ricerche ENEA di Bologna, docente di ingegneria sismica nei corsi di dottorato in Ingegneria Civile, Ambiente e Territorio, Edile e in Chimica del Politecnico di Bari e Presidente del GLIS

18,30 On. Dott. Raffaele Lombardo Presidente Regione Sicilia

19,00 Domande brevi e programmate ai relatori.

Moderatore: Avv. Mario Michele Giarrusso Rappresentante Fondazione Antonino Caponnetto
fonte: peppetringali.myblog.it

Il Sindaco Carrubba Confessa un Piccolo Fallimento


Oggi il Sindaco Carrubba ha pubblicamente confessato di aver finalmente capito di essere stato raggirato, preso in giro dal Governatore Lombardo, dall’Assessore Russo e dal Direttore generale dell’ASP Maniscalco. Così ha annunciato con i suoi soliti toni da guerriero verbale che, sentendosi libero da qualsivoglia vincolo di correttezza istituzionale, da lunedì prossimo guiderà personalmente l’ultima disperata battaglia in difesa dell’Ospedale; una sorta di Alamo dinanzi allo strapotere dei Messicani.
Gli ho espresso subito il mio personale apprezzamento per la sua pur tardiva resipiscenza e, con il senso di responsabilità che deve riconoscersi sia a L’Altra Augusta che al P.d.L., ho annunciato che doverosamente lunedì sarò a fianco del sindaco di Augusta per il bene della Città e nell’interesse di tutti gli Augustani. Ed in questo senso invito gli amici del mio partito, il P.d.L,. e di L’Altra Augusta a fare altrettanto.
Ma sarò a fianco del sindaco di Augusta, non a fianco di Massimo Carrubba.
Non è una contraddizione poiché una cosa è l’istituzione “sindaco” che, rappresentando tutta la Città, deve essere sostenuta e collaborata; un’altra cosa, assai distinta, è il politico Massimo Carrubba.
Non posso infatti concedergli di aver capito solo ora che lo stavano prendendo in giro; non glielo posso concedere perché un politico della sua avvedutezza ed esperienza non poteva non accorgersi (e non abbiamo perso occasione per aprirgli gli occhi) della pervicace coerenza con la quale il duo Lombardo-Russo ha concepito e sta portando avanti con metodicità elefantiaca (uso le stesse parole di Carrubba) il disegno criminoso ai danni di Augusta, dei suoi abitanti e di quelli del suo comprensorio; non poteva non accorgersi che ogni loro parola, insieme a quelle mielose ed ossequienti di Maniscalco, erano pure illusioni per gonzi più o meno consenzienti. 
Allora delle due l’una: Carrubba è un povero ingenuo incapace di sostenere il confronto con gli interlocutori istituzionali? e vuol dire che non è degno né della carica oggi ricoperta né di qualsiasi altra carica cui possa ambire (cioè ha fatto danni alla Città ed altri ne potrebbe fare); oppure, come peraltro la ambiguità dei suoi atteggiamenti e comportamenti potrebbe far sospettare (e a sospettare, se si fa peccato, tuttavia spesso si indovina), deliberatamente ha giocato la partita con due mazzi di carte nel tentativo di non scontentare nessuno, specialmente i suoi potenziali elettori di Lentini e dintorni, con le conseguenze che però sono sotto gli occhi di tutti.
Nel qual caso la posizione di Carrubba è ancora più equivoca per cui oggi, quando la situazione appare irrimediabilmente compromessa, non può venire a chiedere quel sostegno personale che non merita. 
Uniti per Augusta sì, ma fessi no.
fonte: Enzo Inzolia "L'Altra Augusta"

Occupato il Municipio di Priolo


OCCUPATO IL MUNICIPIO DI PRIOLO - SITUAZIONE TESA
MUNICIPIO DI PRIOLO SINDACO LATITANTE SULLE PROBLEMATICHE DEL LAVORO

IL COMITATO CITTADINO PRIOLESE HA OCCUPATO LA STANZA DEL QUARTO PIANO OVE STAMANI DOVEVA SVOLGERSI UNA RIUNIONE CON IL SINDACO

Un’occupazioone ad oltranza sino a quando il sindaco, con atto ufficiale, non convocherà un tavolo permanente REALE sul lavoro per la risoluzione PIENA
di TUTTI I PUNTI approvati dal Consiglio Comunale e ben evidenziati dai VOLANTINI del Comitato


domenica 12 febbraio 2012

Italia/ Istat: si ferma la produzione settore energetico


L’Istat ha pubblicato le ultime rilevazioni sull’anno appena passato e conferma che la crisi si è fatta sentire: la produzione nel 2011 è rimasta invariata rispetto al 2010, quando aveva segnato una crescita del 6,4% dopo due anni in calo. Se nel mese di dicembre dell’anno appena finito la produzione su base mensile è aumentata dell’1,4%, su base annua il tasso ha fatto segnare un calo dell’1,7%. Ad accusare è stato soprattutto il settore energetico: la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria come anche la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati. Male anche le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori.

Secondo l’Istat, rispetto a dicembre 2010, i settori dell’industria che presentano una crescita più accentuata sono l’attività estrattiva, la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi.

“Tra i settori in calo, quelli che in dicembre registrano le diminuzioni tendenziali più ampie sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-12,9%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%)” conclude il comunicato.

LETTERA DI UN MILITARE A BRIGNANO CONDUTTORE DELLE IENE,DOPO IL MONOLOGO DEI GIORNI SCORSI



‎___VERGOGNATEVI___

Siete una trasmissione che seguo da anni, ma dopo quello che avete detto sui MILITARI, sicuramente non vi guarderò più. BRIGNANO VERGONATI !!! premetto intanto che non tutti i soldati italiani vengono pagati per servizzi riguardanti EMERGENZA NEVE, ma anche se fosse, quella piccola parte di soldati che percepiscono un minimo per le ore che fanno in più dopo l'orario addstrativo se permetti è anche giusto, visto che noi militari, almeno, non ce ne stiamo con le mani in mano come fate voi al calduccio davanti la tv a dire: "poverini....." .
ricorda bene che noi facciamo i fatti, e voi solo chiacchiere..... se abbiamo tutti questi problemi in italia, riprenditela con la gente "VIP" come te o con i "POLITICI" che puntualmente non pagano le tasse, e no con noi che siamo sempre in prima linea, lasciando a casa le nostre famiglie i nostri figli e le nostre mogli, x cercare di dare un AIUTO la dove molta gente CHIUDE GLI OCCHI!!!!! e ti ricordo un altra cosa, visto che dici che noi in missione prendiamo un sacco di soldi... ricorda che la vita non ha prezzo, vuoi un confronto tra me e te caro brignano??????
io per 6 mesi di missione, lontano dalla famiglia, rischiando la mia vita, facendo il mio lavoro ed essere operativo 24 ore su 24, prendo in tutto l'arco della missione circa 25 mila euro ( totale di 6 mesi ) 
E TU????? QUANTO PRENDI PER 3 ORE DI TRASMISSIONE, UNA VOLTA A SETTIMANA , DIVERTENDOTI E SCHERZANDO CON LA GENTE CHE TI GUARDA IN TV??????? ALLORA? NE VOGLIAMO PARLARE???????? 

______ VERGOGNATI ______!!!!!!! 

La Terza Guerra Mondiale?



Da oggi i pasdaran iraniani sono in siria, da domani difenderanno homs dai ribelli e dagli inglesi. Domani, per la prima volta iraniani e occidentali si scontreranno con armi a homs, dando inizio simbolicamente a quello che diventerà il terzo conflitto mondiale in meno di un secolo. Ormai manca poco alle bombe vere, ma poco davvero.

L’esercito siriano dà la caccia ai terroristi armati nella città di El Quseir situata nella provincia di Homs sul confine con il Libano. 

Secondo i media locali, i guerriglieri minano case, aggrediscono cittadini e poliziotti. Ed intanto, in una serie di zone di Homs, dove già da cinque giorni è in corso un’operazione antiterroristica, la vita sta ritornando alla normalità. 

In Siria da quasi un anno non cessano azioni antigovernative. Il 4 febbraio la Russia e la Cina hanno bloccato nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU l’adozione della risoluzione, appoggiata dall’Occidente, sulla regolazione in Siria. Mosca e Pechino temono la ripetizione del “canovaccio libico”, quando il mandato dell’ONU era stato usato come copertura per l’ingerenza armata dall’esterno. Sabato i capi dei ministeri degli Esteri dei paesi della Lega araba discuteranno la possibilità di ripresa del lavoro degli osservatori in Siria. 

http://italian.ruvr.ru/2012/02/10/65761650.html 

La Siria si è rivolta all’Iran con la richiesta di inviare 15 mila combattenti delle truppe speciali per aiutarla a mantenere l’ordine nelle province chiave del paese, ha comunicato venerdì il quotidiano centrale Renmin Ribao. 

“La Siria – ha scritto il quotidiano – si è rivolta all’Iran, paese amico, pregando di distaccare 15 mila militari delle truppe speciali da introdurre nelle province chiave siriane per aiutare il paese nella soppressione dei disordini”. 

Prima si era comunicato che nel territorio siriano erano penetrate unità speciali della Gran Bretagna e del Qatar. 

Se l’informazione sulla presenza nel territorio siriano di unità speciali straniere si confermerà, la somiglianza con lo scenario libico diventerà assoluta. Lo ha dichiarato oggi Aleksej Puškov, capo del comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato . 

“Secondo le ultime informazioni, che vengono adesso verificate, nel territorio della Siria sono comparse truppe speciali di paesi esteri. Se questa informazione sarà confermata, allora la somiglianza con lo scenario libico sarà assoluta”, ha detto il parlamentare, il quale ritiene che già ora la somiglianza della situazione in Libia e in Siria sia evidente. 

“A quanto mi risulta, né la Russia, né la Cina, né i paesi che si attengono ad una posizione simile vogliono la ripetizione in Siria dello scenario libico”, ha sottolineato il capo del comitato. 

Oggi la Duma di Stato esaminerà il progetto della dichiarazione “Sulla situazione in Siria” in cui i deputati chiedono di non ammettere l’ingerenza dall’esterno finalizzata al cambio dell’attuale dirigenza siriana. 

http://italian.ruvr.ru 

L’esercito siriano dà la caccia ai terroristi armati nella città di El Quseir situata nella provincia di Homs sul confine con il Libano. 

Secondo i media locali, i guerriglieri minano case, aggrediscono cittadini e poliziotti. Ed intanto, in una serie di zone di Homs, dove già da cinque giorni è in corso un’operazione antiterroristica, la vita sta ritornando alla normalità. 

In Siria da quasi un anno non cessano azioni antigovernative. Il 4 febbraio la Russia e la Cina hanno bloccato nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU l’adozione della risoluzione, appoggiata dall’Occidente, sulla regolazione in Siria. Mosca e Pechino temono la ripetizione del “canovaccio libico”, quando il mandato dell’ONU era stato usato come copertura per l’ingerenza armata dall’esterno. Sabato i capi dei ministeri degli Esteri dei paesi della Lega araba discuteranno la possibilità di ripresa del lavoro degli osservatori in Siria. 
comedonchisciotte.org

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