domenica 19 febbraio 2012

Un diritto non deve essere merce di baratto per il voto


Esiste un luogo ricco di magica eresia, in cui io vivo ogni attimo dei miei respiri e a cui dedico ogni battito del mio cuore, in cui il paradosso è la fonte eccezionale di energia pura per ladri, despoti e malfattori.
La mia “augusta” località è folla di cittadini che come me la vivono ogni notte e dì, e in cui come ogni sito che attenzioni una civiltà civica la gestione è data alla democrazia che riesca ogni giorno a dimostrare la sovranità della stirpe che vi soggiorna.
Come prevede il principio non tutti dispongono della facoltà di prendere le decisioni in prima persona, perché troppi encefali potrebbero non unirsi in un unico canto, e di conseguenza si eleggono dei rappresentanti che portino la voce dell’ uomo di città, che faccia  interessi comuni offrendo il proprio supporto laborioso con la grande eccellenza che vige nella propria persona.
Ah… la mia è una località in cui esiste la civiltà democratica:
dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere
etimologicamente significa “governo del popolo”.
I diritti ed i doveri sono caratteristica unicamente immediata che contraddistingue la nostra collettività…
Ehm… no no aspettate volevo dire, i doveri sono caratteristica unicamente immediata ecc…ecc…
Si proprio così, perché stranamente nel luogo in cui io vivo, i nostri, addetti alla gestione, i diritti li hanno mutati in favori.
Apro una piccola parentesi in cui illustrerò cosa avviene in Italia, e mi limiterò a sottolineare le ambiguità che contraddistinguono e separano la teoria dalla realtà pratica.

La Repubblica Italiana
Diritti e doveri del cittadino

Ecco quali sono principali diritti-doveri dei cittadini italiani, così come vengono sanciti nei quattro titoli della Costituzione.

Rapporti civili
Il titolo I della Costituzione (articoli 13-28) contiene la tutela dei seguenti diritti civili:
inviolabilità della libertà personale; inviolabilità del domicilio; diritto all segretezza della corrispondenza e di qualsiasi forma di comunicazione; libertà di circolazione; libertà di riunione pacifica; libertà di associazione; libertà di professare la propria religione; libertà di pensiero e di stampa; divieto di discriminazioni per motivi politici; diritto alla di difesa; diritto alla rieducazione in caso di condanna. Inoltre non è lecito applicare pene contrarie al senso di umanità e non è ammessa la pena di morte.

Rapporti etico-sociali
Il titolo II (articoli 29-34) regola i rapporti etico-sociali, riconoscendo i seguenti diritti:
diritti-doveri della famiglia, il diritto-dovere alla salute e il diritto allo studio.

Rapporti economici
Nel titolo III (articoli 35-47) regola vengono riconosciuti:
il diritto al lavoro; il diritto alla previdenza e all’assistenza dei lavoratori; il diritto all’assistenza per le persone che non possono lavorare in quanto disabili; la libertà sindacale e delle organizzazioni sindacali; pari diritti tra lavoratori uomini e donne; il diritto di sciopero; il diritto di non scioperare; il diritto all’organizzazione sindacale; il diritto alla libera iniziativa economica; la proprietà privata (che può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale); l'artigianato e la cooperazione.

Rapporti politici
Il titolo IV (articoli 48-54) è dedicato ai rapporti politici.
Alla base della democrazia troviamo il riconoscimento del diritto di voto.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed uguale, libero e segreto.
Il suo esercizio è dovere civico.
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi.

Credo che tutto ciò che ho sottolineato sia da rivedere ! ! !

Ma tornando a noi:
stranamente nel luogo in cui io vivo, i nostri, addetti alla gestione, i diritti li hanno mutati in favori.
Li nominiamo tramite il voto.
Ho osservato un comportamento tattico che spesso risulta vincente (colpa l’ingenuità della gente).
Paghiamo le tasse per avere l’illuminazione pubblica e il servizio di manutenzione in caso di guasti.
Un esempio Banalissimo:
si fulmina una lampada per strada di fronte la vostra abitazione, così la segnalate, attendete un mese, due mesi, 5 mesi, 6 mesi finché il vostro vicino di casa amico di qualche nostro rappresentante non pensa bene di recarvisi e chiedere se potrebbe fargli il favore di procedere al fine di far sostituire la lampada in questione.
Semplicistico ma vero, il “politico di turno” farà sostituire la lampada risolvendo il problema, e sarà il salvatore della patria a cui dare il voto perché ha risolto il problema.
Ecco l’errore ! ! ! Sbagliato ! ! !
Io cittadino ho il diritto di ricevere un servizio di assistenza e manutenzione dell’illuminazione pubblica senza dover chiedere favori perché pago la tasse per ottenere il miglior servizio possibile.
Anzi Bisognerebbe denigrare chi ci obbliga trasformando i nostri diritti in favori.
Se anche voi che leggete vi riconoscete in qualcosa del genere divulgate il messaggio:
“I nostri diritti sono inviolabili, ma l’unico male che può distruggerli è l’apatia delle nostre menti, quindi riconosciamo i meriti ed i demeriti, ed ogni volta che siamo obbligati a chiedere un favore per far rispettare un nostro diritto cerchiamo di avere memoria per non ricollocare gli stessi individui alla nostra rappresentanza, perché un diritto non deve essere merce di baratto per il voto.”
In ogni caso sui Temi Sottolineati ci torneremo.

Tony Di Silvestro

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