sabato 18 febbraio 2012

Il Sindaco Carrubba Confessa un Piccolo Fallimento


Oggi il Sindaco Carrubba ha pubblicamente confessato di aver finalmente capito di essere stato raggirato, preso in giro dal Governatore Lombardo, dall’Assessore Russo e dal Direttore generale dell’ASP Maniscalco. Così ha annunciato con i suoi soliti toni da guerriero verbale che, sentendosi libero da qualsivoglia vincolo di correttezza istituzionale, da lunedì prossimo guiderà personalmente l’ultima disperata battaglia in difesa dell’Ospedale; una sorta di Alamo dinanzi allo strapotere dei Messicani.
Gli ho espresso subito il mio personale apprezzamento per la sua pur tardiva resipiscenza e, con il senso di responsabilità che deve riconoscersi sia a L’Altra Augusta che al P.d.L., ho annunciato che doverosamente lunedì sarò a fianco del sindaco di Augusta per il bene della Città e nell’interesse di tutti gli Augustani. Ed in questo senso invito gli amici del mio partito, il P.d.L,. e di L’Altra Augusta a fare altrettanto.
Ma sarò a fianco del sindaco di Augusta, non a fianco di Massimo Carrubba.
Non è una contraddizione poiché una cosa è l’istituzione “sindaco” che, rappresentando tutta la Città, deve essere sostenuta e collaborata; un’altra cosa, assai distinta, è il politico Massimo Carrubba.
Non posso infatti concedergli di aver capito solo ora che lo stavano prendendo in giro; non glielo posso concedere perché un politico della sua avvedutezza ed esperienza non poteva non accorgersi (e non abbiamo perso occasione per aprirgli gli occhi) della pervicace coerenza con la quale il duo Lombardo-Russo ha concepito e sta portando avanti con metodicità elefantiaca (uso le stesse parole di Carrubba) il disegno criminoso ai danni di Augusta, dei suoi abitanti e di quelli del suo comprensorio; non poteva non accorgersi che ogni loro parola, insieme a quelle mielose ed ossequienti di Maniscalco, erano pure illusioni per gonzi più o meno consenzienti. 
Allora delle due l’una: Carrubba è un povero ingenuo incapace di sostenere il confronto con gli interlocutori istituzionali? e vuol dire che non è degno né della carica oggi ricoperta né di qualsiasi altra carica cui possa ambire (cioè ha fatto danni alla Città ed altri ne potrebbe fare); oppure, come peraltro la ambiguità dei suoi atteggiamenti e comportamenti potrebbe far sospettare (e a sospettare, se si fa peccato, tuttavia spesso si indovina), deliberatamente ha giocato la partita con due mazzi di carte nel tentativo di non scontentare nessuno, specialmente i suoi potenziali elettori di Lentini e dintorni, con le conseguenze che però sono sotto gli occhi di tutti.
Nel qual caso la posizione di Carrubba è ancora più equivoca per cui oggi, quando la situazione appare irrimediabilmente compromessa, non può venire a chiedere quel sostegno personale che non merita. 
Uniti per Augusta sì, ma fessi no.
fonte: Enzo Inzolia "L'Altra Augusta"

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