mercoledì 29 febbraio 2012

Per un pugno di dollari….


La storia vista a raggi “X” è tutta un’altra cosa di come c’è l’hanno sempre descritta.

La guerra di independenza delle colonie americane nasce per ragioni più legate al denaro che per la difesa dei diritti umani di cui non è mai fregato un c... a nessuno.

Molto probabilmente la causa principale che scatenò  la rivoluzione Americana, fu quando Re Giorgio III d’Inghilterra decise di mettere al bando la moneta prodotta, illegalmente,  dalle colonie americane come valuta indipendente e senza interessi. Veniva così defraudanto  il potere monetario della Banca centrale d’Inghilterra che dava invece la propria valuta con tassi di interesse inducendo i coloni ad un sistema di schiavitù. 

Quando nel 1783 l’America riuscì a svincolarsi dalle tenaglie di Sua Maestà Britannica, tuttavia non riusci a vincere del tutto la battaglia contro l’equazione Banca+Prestito=Schiavi. L’avidità aveva già inoculato il suo virus di corruzione.

A quel tempo le famiglie dominanti nel mondo bancario e degli affari erano i Rockefeller, i Morgan, i Warburg, e i Rothschild. Verso i primi del 900 fecero valere tutto il loro potere per fare approvare una legge che consentisse la creazione di una Banca Centrale. ( fotocopia del sistema inglese causa della rivoluzione)

Ma non era facile far digerire un tale istituto agli Americani che aveva appena fatto una rivoluzione proprio a causa di questo sistema. Morgan, che tra tutti era dotato di uno spiccato senso per  l’alta finanza, si inventò un espediente, un incidente, che facesse nascere l’esigenza di avere una Banca centrale.

Fece diffondere voci false su una delle principali Banche di N.Y.  che era sull’orlo del fallimento, sapendo benissimo che questo avrebbe  provocato una reazione isterica a catena tra i correntisti. La gente preoccupata di perdere i propri risparmi si affrettò in massa a prelevare i propri risparmi, mettendo in ginocchio il sistema bancario, che a poco a poco colpì con effetto domino tutte le altre banche. Di conseguenza le banche furono costrette a rientrare con i prestiti concessi, portanto così i beneficiari a svendere le loro  proprietà, iniziò così la prima crisi monetaria con una serie impressionante di bancarotte, sequestri di beni e disordini sociali. Era il 1907.

Più tardi il governo centrale costituì una commissione di inchiesta e mise a capo di questa commissione Nelson Aldrich, il quale divenne ben presto un membro della famiglia Rokefeller. Tale commissione raccomandò la creazione di un sistema bancario centralizzato, affinchè in futuro si evitassero casi di panico come quelli appena avvenuti .

Era quello che i banchieri stavano aspettando, da lì a poco imposero le loro leggi sul sistema bancario, scrissero in gran segreto la “Federal Reserve Act”  che in poco tempo, attraverso il Senatore Nelson Aldrich,  fu presentata al congresso per la definitiva approvazione..

Nel 1913 Woodrow Wilson contando sul sostegno e i fondi del sistema bancario divenne presidente ed in cambio, come primo atto, fece in modo di approvare la “Federal Reserve Act”, che divenne legge dello stato.

2 Giorni dopo Natale, mentre la maggior parte dei senatori del Congresso era con le loro famiglie, la “Federal Reserve Act” venne messa ai voti e fu votata dalla maggioranza dei presenti.

Qualche tempo dopo Woodrow Wilson scrisse:



"I am a most unhappy man. I have unwittingly ruined my country. A great industrial nation is controlled by its system of credit. Our system of credit is concentrated. The growth of the nation, therefore, and all our activities are in the hands of a few men. We have come to be one of the worst ruled, one of the most completely controlled and dominated Governments in the civilized world no longer a Government by free opinion, no longer a Government by conviction and the vote of the majority, but a Government by the opinion and duress of a small group of dominant men." -Woodrow Wilson, after signing the Federal Reserve into existence

Sono uno degli uomini più infelici. Io ho inconsapevolmente rovinato il mio paese. Una nazione industriale è ora controllata dal suo sistema creditizio. Non siamo più un governo della libera opinione, non più un governo degli ideali  e del voto della maggioranza, ma il governo dell’opinione e della coercizione di un piccolo gruppo di personaggi dominanti.

Woodrow Wilson (1919)

Una storia che somiglia in modo impressionante a quello a cui stiamo assistendo, inermi, in questo periodo storico.

L’unica via di uscita è ridare la sovranità monetaria allo stato, altrimenti finiremo come i coloni americani.

Antonio D’AMICO

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