sabato 18 febbraio 2012

Ricercatori americani: "lo zucchero dannoso quanto l’alcol"


USA - Tre ricercatori della University of California, San Francisco School of Medicine, hanno effettuato uno studio sui danni derivati dall’attuale smodato uso dello zucchero, pubblicando un articolo sulla rivista scientifica "Nature", di febbraio, che s’intitola: "Sanità pubblica: la verità sulla tossicità dello zucchero".
In tutto l’Occidente il derivato della barbabietola da zucchero favorisce l’obesità, contribuendo al dilagare del diabete, delle malattie cardiovascolari, dei tumori, portando alla morte 35 milioni di persone ogni anno. In America, in questi ultimi 50 anni, il consumo dello zucchero è triplicato e la facile reperibilità lo rende un nemico pericoloso, che agisce lentamente ma inesorabilmente.
I tre ricercatori, Claire Brindis, Laura Schmidt, Robert Lustig, propongono il divieto di cibi e bevande dolci all’interno delle scuole e l’introduzione di una soprattassa come già è stato fatto per il tabacco e l’alcol. Robert Lustig consapevole che è necessaria una "dura battaglia politica contro la lobby dello zucchero" per poter apportare i cambiamenti necessari alla salute della collettività.
"Non si tratta di proibizionismo - chiarisce Laura Schmidt - né di un’interferenza dello stato nella vita delle persone, ma soltanto un modo per rendere il consumo di zucchero meno conveniente".
Lo zucchero, denominazione comune del disaccaride saccarosio, apporta all’organismo le cosiddette "calorie vuote", ossia calorie in abbondanza e nessun elemento utile dal punto di vista nutrizionale e "il livello consumato in occidente cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e causa danni significativi al fegato. I pericoli per la salute sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol, che non a caso deriva dalla distillazione dello zucchero".
"Non è facile - commenta Claire Brindis - cambiare le abitudini delle persone. E, comunque, un intervento efficace, per ridurre il consumo di questo alimento, non può basarsi soltanto sul cambiamento dei comportamenti individuali, ma richiede soluzioni più ampie, che coinvolgano l’intera comunità. A partire da un miglioramento dell’informazione su quello che la scienza dello zucchero sta scoprendo".
Pure l’aspartame e il fruttosio sono sotto accusa. Robert Lustig spiega che "una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare processi tossici per il fegato e favorire malattie croniche".
Quindi informazione, sempre, moderazione e… miele.
fonte: nocensura.com

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